Modello di barca: Cigale 16 / Explorer 26
Materiale: Alluminio
Origine del cliente: USA / Russia
Ubicazione della barca: Porto Corallo, Sardegna, Italia / Sanlucar de Barrameda, Cadice, Spagna
Questo è stato l’allarme che ha motivato il proprietario a chiedere aiuto. Di recente aveva applicato l’antivegetativa ad assi ed eliche, ma dopo poche settimane la vernice perse aderenza. Non significava necessariamente che fosse dovuto a corrosione galvanica – di fatto piú tardi fu evidente che esistevano anche alcuni problemi di cavitazione sulle eliche. Ma l’allarme richiese una visita e dopo aver ispezionato la barca fu evidente che il sistema di protezione catodica stava fallendo pesantemente.
Un cablaggio di bonding è essenzialmente un sistema di cavi elettrici collegati a tutti i componenti e metalli immersi e finalmente agli anodi sacrificali. L’idea è quella di far sì che la corrosione galvanica possa avvenire solo sui metalli più “deboli”, ovvero gli anodi di zinco, proteggendo dalla corrosione tutte le altre parti metalliche collegate al circuito: assi portaelica, prese a mare, timoni, flaps, eliche ecc.
Esistono due linee di pensiero principali: gli Stati Uniti e l’Australia preferiscono il sistema di bonding. Qui in Europa, si preferisce la pratica completamente isolata: montare un anodo su ciascun componente in modo indipendente, a meno che i sistemi elettrici sulla barca non diventino così complessi da richiedere il collegamento di tutti i sistemi e componenti ad un circuito di bonding.
Collegare tutti i diversi metalli ad un anodo di zinco è un buon metodo per proteggerli dall’azione delle correnti galvaniche che finirebbero per corroderli: l’anodo assume questa funzione, e lentamente si consuma (o sacrifica) e così facendo evita che tutti gli altri metalli si corrodano.
Il sistema, pur essendo molto efficace, è anche molto sensibile alla qualità dei cavi e dei loro collegamenti: non appena aumenta la resistenza elettrica tra gli anodi ed una presa a mare o altri componenti, la protezione diminuisce. In casi estremi, ma non rari, il contatto agli anodi viene completamente perso a causa dell’età o della cattiva qualità dei cavi.
In un sistema con bonding, quando si perde il contatto con l’anodo, chi assume il suo ruolo? Può essere un qualsiasi componente, e normalmente si tratta delle prese a mare e delle eliche, che sono più in basso nella scala galvanica: inizieranno lentamente a proteggere tutte le altre parti metalliche collegate al circuito di bonding, e così facendo perderanno elettroni a causa dell’effetto delle correnti galvaniche e lo zinco all’interno della lega inizierá a consumarsi, un processo noto come dezincificazione. Le eliche possono corrodersi molto rapidamente, perdendo lo zinco e debilitando il metallo, e alla fine dovranno essere sostituite.
L’importante è mantenere sotto controllo l’installazione di protezione catodica, sia che si tratti di bonding o di anodi indipendenti. I cavi elettrici di oltre 20 anni, che non sono pre-stagnati, che possono aver subito molta umidità perché rimasti a lungo in sentine parzialmente allagate, sono soggetti ad avarie e devono essere sostituiti. Il collegamento agli anodi è la parte più critica, e deve essere ispezionato regolarmente e rinnovato se necessario.
Nel caso di questa imbarcazione, tutti i cavi di bonding e i terminali dovevano essere sostituiti: i cavi erano usurati, non conducevano più e i terminali si trovavano ossidati. Si sostituirono gli anodi, le prese a mare ove necessario e si verificó la conducibilità elettrica dell’impianto per garantire la qualità della nuova installazione. I lavori vennero supervisionati dall’autore ed eseguiti da un elettricista marino professionista.
La prevenzione della corrosione galvanica si ottiene semplicemente mantenendo efficiente il sistema di protezione catodica. Il livello di protezione può essere verificato sia in secco che in acqua, a condizione che venga utilizzata la strumentazione adeguata. Le misurazioni della resistenza possono essere effettuate tra gli estremi del circuito di bonding e dovrebbero fornire valori inferiori a 1,0 ohm affinché il sistema sia efficace (preferibilmente fino a 0,2 ohm). Per questo è necessario un multimetro accurato. Se la barca è in acqua, è possibile utilizzare una misura della tensione tra un metallo di riferimento (normalmente una cella Ag/AgCl immersa in acqua) ed eventuali componenti metallici della barca per verificare che la protezione catodica funzioni efficacemente e protegga il metalli – questo è particolarmente necessario nel caso di imbarcazioni in alluminio, che necessitano di un efficace sistema di protezione catodica per evitare che l’intero fasciame dello scafo si corroda per gli effetti di correnti galvaniche.
Si possono effettuare anche altre misure: verifiche di dispersioni verso terra, correnti che passano per il cavo di terra del 220VAC o altri problemi possono indurre corrosione galvanica o correnti vaganti sulle parti metalliche, danneggiandole molto rapidamente. L’uso di un isolatore galvanico è spesso consigliabile.
Per prevenire la corrosione delle parti metalliche di una barca, la buona pratica è tenere d’occhio il proprio sistema di protezione catodica, rinnovare gli anodi sacrificali negli intervalli richiesti e verificarne il corretto collegamento elettrico. Ispezionare frequentemente il cablaggio e i collegamenti del sistema di bonding e controllare regolarmente tutti i componenti metallici per identificare corrosioni incipienti. Se ancora non si risolve, la consulenza di un esperto può aiutare a diagnosticare il problema ed a raccomandare la soluzione piú adeguata.
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